Un'altra iniziativa per concludere l'anno a teatro con una serata speciale di spettacolo e festeggiamenti con il cast.
In scena fino all’8 gennaio, il Centro Stabile del Classico fa tornare a grande richiesta il capolavoro di Plauto. I Menecmi, con adattamento e regia di Vincenzo Zingaro è il ‘cavallo di battaglia della Compagnia Castalia.
Salgono sul palco Piero Sarpa, Annalena Lombardi, Riccardo Graziosi, Rocco Militano, Ugo Cardinali, Fabrizio Passerini, Laura De Angelis.
Prototipo della commedia degli equivoci, l’opera di Plauto ha ispirato autori come Shakespeare e Goldoni. Due gemelli, con lo stesso nome, separati da bambini, si trovano a loro insaputa nella stessa città: una combinazione che scatena scambi di persona e paradossi comici.
La proposta di messa in scena di Zingaro, è la sua occasione di entrare in profondità in un discorso sul teatro e la vita, giocando e, allo stesso tempo, indagando sul concetto del “doppio”, che offre molteplici ed affascinanti punti di vista.
“Artaud, uno dei più autorevoli teorici teatrali del ‘900, nel celebre saggio “Il teatro e il suo doppio” - afferma Vincenzo Zingaro - sosteneva il superamento della tirannia del testo sullo spettacolo, in favore di un teatro integrale, che comprendesse e mettesse sullo stesso piano tutte le forme di linguaggio, fondendo gesto, movimento, suono e parola. Il Teatro Antico è stato il primo esempio di “teatro integrale”. Le commedie greche e latine contengono un universo fatto di gesti, danza, musica e parola. Immergendoci, quindi, nel magico gioco della Commedia Antica, troviamo il germe di una teatralità pura, volta, a trecentosessanta gradi, al coinvolgimento dello spettatore, come elemento attivo della rappresentazione. Da questo input di fantasia e di libertà creativa, la possibilità di rielaborare trame e geometrie del racconto che travalicano i secoli, offrendoci lo stimolo a una creazione scenica autonoma, in grado di dialogare con il presente, consapevole della ricchezza di un percorso che sancisce il suo essere nella contemporaneità. “
Le musiche sono di Giovanni Zappalorto, i costumi di Emiliana Di Rubbo, le scene di Vincenzo Zingaro e luci di Giovanna Venzi.
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